L’ingresso nella fase adolescenziale porta con sé tutta una serie di cambiamenti nei figli, che da bambini docili diventano più grandi, iniziano a ribellarsi e a mettere in discussione l’autorità dei genitori, provocando in famiglia frequenti tensioni e litigi.
“Non mi ascolta!” “Ѐ un egoista, pensa solo ai suoi interessi” “Non fa mai quello che gli dico” sono alcune delle frasi che ripetono spesso.
È importante comprendere che la ribellione fa parte del percorso di crescita dei figli e spesso non è riferita al rapporto specifico con mamma e papà, di cui i ragazzi hanno ancora tanto bisogno. Solitamente, i genitori fanno fatica ad accettare questo, soprattutto quando i figli trasformano il bisogno di autonomia con l’opposizione e la non accettazione delle regole.
I problemi maggiori nascono dalle situazioni in cui, sin dall’infanzia, si è impostata tutta l’educazione sulla presenza costante e sul controllo, dove i figli hanno sviluppato poca fiducia in se stessi e poca autonomia, che ora pretendono in modo conflittuale.
Il genitore, in questi casi, può sentirsi sfidato e rispondere alle lotte di potere, in un continuo braccio di ferro con il figlio, cercando di imporsi per farsi ubbidire, ma perdendo di vista l’autorevolezza e alimentando il circolo vizioso del conflitto, delle incomprensioni e dei litigi.
Si tratta solitamente di un problema di comunicazione e, se non si fa un passo indietro, si rischia di rimanere in una posizione rigida, in cui si arriva alle urla, ai ricatti, ai divieti, portando così il figlio ad alzare il tiro pur di emergere in qualche modo.
Ecco qualche consiglio per migliorare la comunicazione con i vostri figli ed evitare di salire sempre sul ring
- PARTITE DALL’ASCOLTO. È importante nutrire il rapporto anche di momenti positivi, per cui date spazio al dialogo, parlate con lui di argomenti che non siano la scuola o i problemi che crea. Sentirsi accettati per quello che sono, al di là dei comportamenti sbagliati, è la base per costruire un rapporto di fiducia che porta anche ad accogliere più volentieri paletti e limiti. Capita spesso che, senza accorgersi, i genitori non lascino parlare il figlio, non lo ascoltino ma ribattano subito con sentenze e giudizi. Sentirsi repressi e incompresi porta facilmente i ragazzi a mettere in atto comportamenti oppositivi per ribellarsi alle imposizioni genitoriali.
- STABILITE CONFINI CHIARI. Le regole, i paletti, i NO sono sicuramente fondamentali nella crescita di un figlio, definiscono i confini psichici, lo aiutano a contenere i propri comportamenti e a muoversi con maggiore sicurezza nel mondo. Non bisogna però imporre le regole dall’alto: gli adolescenti sono molto più propensi a rispettarle quando partecipano nel crearle, quindi trovate dei compromessi che tengano conto anche delle loro esigenze. Dare dei NO immotivati, fa vivere al figlio una condizione di ingiustizia, per cui tenderà a rispondere con rabbia e frustrazione.
- SIATE SEMPRE COERENTI. Tutti gli insegnamenti e le regole devono essere impartiti in maniera coerente e prevedibile. Se una volta, dopo aver infranto una regola, non reagite mentre la volta successiva punite vostro figlio, rischiate di destabilizzarlo e confonderlo. Inoltre, dovete essere i primi a rispettare certe regole, perché l’esempio vale più di tante parole e, in questo modo, acquisterete anche fiducia e credibilità nei suoi confronti.
- USATE RINFORZI POSITIVI. Quando ci sono conflitti e lotte continue tra genitori e figli, si rischia di focalizzarsi solo su ciò che non va, sui comportamenti sbagliati e sugli aspetti da modificare. È fondamentale cogliere anche i lati positivi, i piccoli miglioramenti e rinforzare i figli. Questo li fa sentire visti, riconosciuti nei loro movimenti di crescita e motivati al cambiamento.
Ci vuole tempo e pazienza perché i cambiamenti non sono sempre così immediati, soprattutto se certe dinamiche erano ben stabilizzate. Cercate di apprezzare anche i piccoli passi avanti perché l’obiettivo, non è soltanto quello che il figlio ubbidisca alle regole, ma di farlo maturare, crescere, aiutandolo a sviluppare l’autonomia, la sicurezza e il senso critico per affrontare la realtà nel migliore dei modi.
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A presto
Daniela Caccianiga – Psicologa Psicoterapeuta- Parma